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LA GAZZETTA DI MEZZOGIORNO (archivio)

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Patty Sky®
view post Posted on 29/9/2005, 09:53 by: Patty Sky®




24 MAGGIO 2005

ITALIA 1. Festivalbar con Incontrada e De Luigi ma la vera novità si chiama «diretta»
«Star Wars III» già record in tutte le sale
Jovanotti subito n.1 in hit parade cd singoli: Povia resiste
Se Robin Williams registra la memoria dei bambini
Un mondo perfetto



Sarà un Festivalbar all'insegna delle novità, a partire dalla diretta televisiva su Italia 1, quello che comincerà il 7 giugno in piazza Castello, a Torino, per concludersi il 12 e il 13 settembre all'Arena di Verona. Inedita, e virata al comico, la coppia di conduttori formata da Fabio De Luigi e Vanessa Incontrada la quale, subito dopo il Festival estivo, comincerà a girare un film drammatico. «La diretta è un sogno che accarezzavamo da anni, anche se - ha detto l'organizzatore Andrea Salvetti, aprendo l' affollatissima conferenza stampa di presentazione - non è la prima volta che avviene nella storia del festival: nel '97, a Napoli, il prefetto ordinò la diretta per motivi d'ordine pubblico, perché continuava ad affluire gente in piazza». Anche per Vanessa Incontrada la conduzione del Festival estivo è un sogno accarezzato a lungo: «quando arrivai in Italia, otto anni fa - ha raccontato la presentatrice di Zelig - guardavo il Festivalbar sperando che un giorno Salvetti mi chiamasse a condurlo». Debutto nella kermesse anche per l'attore Fabio De Luigi, interprete di Love Bugs e di diversi Mai dire..., che «nel rispetto per una festa di musica e di piazza che ha 42 anni di storia e un suo stile», cercherà di lasciare un suo segno come presentatore, magari facendo ricorso ad alcune delle sue gags più riuscite, come l'imitazione di Michael Bublè o il personaggio di Olmo, finto cantante confidenziale new melodico. «Sarà difficile fare veri sketch tra me e Vanessa, e d'altronde potrebbe anche essere un errore, visto che - ha detto De Luigi - presenteremo dei cantanti e non dei comici, e non sarebbe nemmeno giusto portare troppa attenzione su di noi». Affidata a Jessica Polski, già vista in Camera Cafè, la striscia di Anteprima con il dietro le quinte. Dal punto di vista musicale, la 42esima edizione del Festivalbar sarà all'insegna del Made in Italy: «Jovanotti e Laura Pausini - ha detto Salvetti - sono le due sigle di quest'anno». Insieme a loro un altro big italiano, Francesco De Gregori, alla sua prima volta al festival estivo, e poi il vincitore di Sanremo Francesco Renga, Giorgia, Planet Funk, Cesare Cremonini, Negrita, Elisa, Le Vibrazioni, Max Pezzali, Tiromancino, Luca Dirisio, Irene Grandi (che torna da ospite dopo aver condotto il programma la scorsa estate), Nek, Paolo Meneguzzi, Zucchero, Gemelli Diversi, Gianluca Grignani, Alex Britti. Meno ricco il cast straniero, dove brillano Jamiroquai, che presenterà in anteprima mondiale il suo nuovo singolo, Coldplay, Natalie Imbruglia, Backstreet Boys, Anggun, Mario, Mel C, Green Day, Shakira, Tears for Fears e James Blunt. Quattro le città toccate, dieci le puntate, che andranno in onda da Torino (7 e 14 giugno), Viterbo (21 e 28 giugno, 5 luglio), Arezzo (12, 19, 26 luglio), con finalissima in due parti all'Arena di Verona (12 e 13 luglio). «La diretta è molto importante per l'assegnazione dei premi perchè in passato - ha affermato Luca Tiraboschi, direttore di Italia 1 - si conoscevano i vincitori prima della seconda serata, che così perdeva un po' senso». Anche grazie alla novità della diretta «e a tre conduttori osmotici con la rete», Italia 1 affida al Festivalbar il ruolo di punta di diamante del palinsesto estivo. Come ogni anno, «il jukebox dell'estate» si è legato a una campagna sociale, che per questa edizione sarà quella contro l'utilizzo dei bambini soldato in guerra. Inoltre, Festivalbar aderisce al progetto Impatto Zero di Lifegate: per compensare l'anidride carbonica emessa durante il tour, la kermesse contribuirà alla riqualificazione di una foresta in Costa Rica. Olga Kramer

24/05/2005
Dopo i record del primo giorno di programmazione, «Star Wars» vince a mani basse, come era prevedibile, la sfida del week end cinematografico rastrellando al botteghino quasi 3 milioni di euro nelle 624 sale monitorate da Cinetel. Il film è in realtà in 680 schermi e quindi l'incasso totale effettivo supera i 3 milioni di euro con una media per sala che è più del triplo (4.664 euro) del secondo classificato, «Le crociate». Resiste al terzo posto, anche se cala in percentuale rispetto al fine settimana precedente, «Quando sei nato non puoi più nasconderti» di Marco Tullio Giordana. Che è anche l'unico film di Cannes nei primi dieci classificati. L'altra uscita, infatti, il controverso «Last days», è solo 12/mo. Tra le nuove entrate anche «Il mio nuovo strano fidanzato» (nono). Grazie a «Star wars» il botteghino nel suo complesso si risolleva: +16% rispetto allo scorso week end, quando era in calo dell'8%.

24/05/2005
Arriva Jovanotti con Buon sangue e si piazza subito al primo posto della classifica Fimi Nielsen dei cd più venduti della settimana, spodestando il nuovo album dei Blue, 4ever Blue, che scivola in seconda posizione. New entry al terzo e al quarto posto per Nek, con l'album Una parte di me, e System of a Down con Mezmerise. Resiste nei piani alti della classifica Michael Bublè, quinto con It's time, mentre Magic time di Van Morrison entra in decima posizione. Nulla di invariato nei singoli dove in testa resta il biscegliese Povìa che tutti si ostinano a chiamare Pòvia, seguito, però, dalla new entry Lyla, l'ultimo degli Oasis. Nelle compilation conferma per Hot Party Spring 2005, seconda piazza per Tommy Vee, il Tommaso Vianello del Grande Fratello, con la sua house compilation e terzo per Le storie di Mogol.

24/05/2005
THE FINAL CUT - Regia di Omar Naim. Interpreti: Robin Williams, Mira Sorvino, James Caviezel. Thrilling. Germania/Canada, 2005. Il «final cut» in gergo cinematografico è il montaggio finale che spetta ad un regista se ha potere contrattuale con la casa di produzione, altrimenti - come nella stragrande maggioranza dei casi - spetta a quest'ultima la decisione inappellabile. Giocando con questa espressione, l'autore Omar Naim, probabilmente da tenere d'occhio negli anni a venire, imbastisce una parabola fantascientifica che adombra senza nemmeno troppi accorgimenti esteriori il rischio di controllo mentale e psichico cui è sottoposto l'individuo nelle presunte democrazie tecnologiche contemporanee. The Final Cut è il titolo di questo film in cui sin da bambini i cittadini vengono registrati mentalmente attraverso un chip installato dalla multinazionale Zoe Tech. Lo scopo, all'apparenza, non è sinistro: registrare emozioni importanti sin dai primi anni di età serve ad una persona a ricordarli in seguito, rivivendoli come per la prima volta. Questo gadget futuribile si chiama «Rememory», e ad occuparsene direttamente alle prese con i cervelli umani è il tecnico Alan Hackman (Robin Williams), che naturalmente a forza di condividere le esperienze altrui smarrisce progressivamente o rinuncia ad averne una veramente sua. Fin quando, lavorando con la testa e il chip di un alto funzionario dell'azienda, non scopre un'immagine fin troppo familiare della sua infanzia. E da questo momento cominciano i problemi, che riserveranno una drammatica rivelazione di stampo totalitaristico sul protagonista e l'intera collettività. In questo genere di vicende, sospese tra l'ansia del presente e l'incubo del futuro, conta molto l'eroe - o meglio l'antieroe - principale. La credibilità di un personaggio centrale senza qualità è stata, ad esempio, la punta di diamante di capolavori letterari fantasociologici (ergo fantapolitici) come l'immarcescibile 1984 di George Orwell, da cui molta fantascienza scritta e cinematografica, compreso il filone cyberpunk, ha preso davvero le mosse. Perciò la scelta di un Robin Williams irriconoscibile, nei panni di un uomo non più entusiasta e travolgente (come ai tempi in cui l'attore furoreggiava ne L'attimo fuggente e Good Morning Vietnam), ma spento e opaco caratterialmente, si rivela vincente. Del resto l'ex Mork televisivo, per restare in tema di fantascienza, ha da qualche anno smesso di essere un beniamino popolare e simpatico, indossando panni scomodi quali quelli del corrotto showman per bambini in Eliminate Smoochy, del serial killer vero in Insomnia o presunto in One Hour Photo». Ed è una sconcertante ma efficace rivoluzione divistica che porta i suoi frutti anche in The Final Cut, che altrimenti risulterebbe una non proprio originale rivisitazione di temi e luoghi del genere già affrontati da Blade Runner, Strange Days, The Truman Show e Gattaca. Anton Giulio Mancino

24/05/2005
Dagli altari, alla cenere, agli altari. Emanuela Trane, 28 anni da Scorrano, Lecce, in arte Dolcenera in onore di una canzone di De Andrè, trasferitasi a Firenze per rincorrere il mito dei Litfiba, era quasi scomparsa dopo la vittoria a Sanremo fra i giovani nel 2002. Stralunata, assente, bohemienne, ma incredibilmente brava e salentinamente testarda, rieccola lì: un passaggio sull'autobus del successo mediatico, un amore-non-amore televisivo (forse due), ma soprattutto un paio di interpretazioni eccezionali a Music Farm sulle note della Pensiero stupendo di Patti Pravo) e una Sei bellissima che ha strappato alla Bertè un sintomatico «mi ricordi Mimì», riferito a sua sorella Mia Martini. E con Loredana sembra in arrivo un pezzo a quattro mani e concerti. Dolcenera soffre, aspetta e torna alla grande, vince il reality Music Farm di Raidue (non senza qualche polemica per amori ed amorazzi finti o presunti) e adesso ecco il nuovo album, dolcemente rock, intimo, romantico come l'immagine che la televisione ci ha ridato di lei. Si chiama Un mondo perfetto, ed è prodotto da Lucio Fabbri. Parliamo di musica. L'album al primo ascolto è dolce, intimo, emotivo. Ma non eri una bad-girl del rock duro e puro che sognava i Litfiba prima maniera? «E' un percorso che prosegue. Ho deciso di parlare più di me stessa, di raccontare le mie emozioni in maniera più profonda. Quando fai così per forza di cose sei più riflessiva e introspettiva». Dalle stelle di Sanremo, alle stalle dell'anominato, di nuovo alle stelle del piccolo schermo. Malgrado tutto ti sei tolta una bella soddisfazione. «E' stata una scossa. Non avete idea di cosa sia stare li dentro: è una gabbia dorata ma anche una prigione. L'unico lato positivo è che hai modo di esprimerti con più tempo». Reality, realtà artefatta? «No, piuttosto un genere televisivo che non perdona. Non riesci a fingere dopo un po'. Sei costretto a far vedere la parte vera di te». E qual è la parte vera di Dolcenera? «Sono una ragazza un po' più matura di quella che vinse Sanremo. Mi interessa la vita, il sociale, realtà di cui parlo in Un mondo perfetto o nel pezzo Lulù e Marlene (una cover dei Litfiba, n.d.r.). Parlo a me stessa e provo a darmi consigli». Tipo? «Non sbagli mai se le cose le fai facendo i conti con te stessa, Passo dopo passo come il titolo di un pezzo del disco». Ti sei esibita in interpretazioni che hanno lasciato tutti a bocca aperta. Dopo «Sei Bellissima» la Bertè ti ha detto... «Che quella canzone ormai era mia e che le ricordavo Mimì, sua sorella. Poi ho fatto anche Gli uomini non cambiano». Cosa succederà ora con la Bertè? «Probabilmente scriveremo delle canzoni insieme e la collaborazione, per volontà di entrambe, andrà avanti». Altri duetti? «Spero un giorno di cantare con Piero Pelù: è da sempre il mio mito. Mi sono trasferita da Scorrano a Firenze per seguire i primi Litfiba». Ora un po' di sano gossip. La gente continua a chiedersi: con Baccini cosa c'è stato davvero? «Un grande feeling celebrale, di testa. Fuori continuiamo a sentirci, stiamo cercando di capire se quello che abbiamo provato nella situazione forzata della casa vale anche nella vita normale». Simone? «Eravamo sotto pressione e sono venute fuori cose che entrambi vogliamo cancellare. Ci siamo chiariti». Tornerai in Salento quest'estate? «Assolutamente sì. Ma non con una sola data: voglio fare un sacco di concerti nella mia terra. Ora non so niente: mi sbattono su e giù e non mi dicono mai in tempo il calendario. Hanno paura che dica di no a tutto e che resti a casa?». Lucio Palazzo

24/05/2005


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